PRENOTA

Prestazioni ssn

02 2393 3011



Prestazioni a pagamento

02 2393 2041

l'istituto

ricoveri privati e ssn

Orario visita degenti


pronto soccorso

poliambulatorio

corsi e formazione

servizi diagnostici

preparazioni per esami

modulistica

privati

Altri servizi

home > Istituto

Chirurgia protesica e qualità della vita

Intervista al Dottor Filippo Mariano Rodolfo Masera Responsabile Equipe II di Chirurgia protesica anca ginocchio

Dottor Masera quali sono gli ambiti della sua attività?

Mi occupo di chirurgia dell’anca e del ginocchio affrontando tutte le patologie particolari. Prevalentemente la chirurgia protesica con sostituzione dell’articolazione dell’anca e del ginocchio che eseguiamo con le tecniche più moderne e meno invasive possibili. Nel paziente più giovane interveniamo sulle le patologie ricostruttive del ginocchio: legamenti, menischi, cartilagini.

Cosa significa chirurgia poco invasiva?

Qualche decennio fa un intervento protesico poneva complessità importanti per il paziente. Era quindi consigliato agli anziani e a coloro che avevano una bassa richiesta funzionale. Era finalizzato a diminuire o togliere il dolore ma questi interventi non offrivano una funzionalità brillante. Con il passare del tempo sia il miglioramento tecnologico, materiali e design degli impianti, sia le nuove tecniche chirurgiche hanno permesso interventi meno invasivi favorendo un risparmio dei tessuti vicini all’articolazione da sostituire. L’utilizzo di queste opzioni, chirurgiche e tecnologiche ci permette di arrivare, creando meno danni possibili, al punto dove noi dovremo inserire la protesi.
Così è stato possibile estendere le indicazioni a pazienti molto più giovani, in età lavorativa e a tutti coloro che, a causa di incidenti, devono subire un intervento con una protesi sostitutiva. È possibile intervenire su quarantenni permettendo loro di compiere attività professionali pesanti e continuare a coltivare hobby e attività sportive. Infatti, con una protesi si può fare anche sport. Il target dei pazienti è quindi decisamente cambiato pur rimanendo centrale l’attenzione a quelli più anziani che presentano un’artrosi degenerativa, che vogliono evitare di avere dolore e hanno l’obiettivo di ottenere una buona qualità di vita. La chirurgia ortopedica è in grado di proporre interventi realizzati in tempi contenuti, meno invasivi e dolorosi e percorsi di guarigione più rapidi che influenzano positivamente i tempi della riabilitazione.

Quali sono le cause che richiedono il suo intervento nei pazienti più giovani?

Spesso l’attività sportiva intensa condotta per anni porta a rottura del menisco, dei legamenti che provocano l’usura dell’articolazione che in genere si osserva in un anziano. Vi sono poi gli incidenti stradali o quelli sul lavoro. Questi eventi fanno sì che il paziente, dopo aver assorbito il trauma osseo, abbia un danno all’articolazione. In questi casi è necessario un intervento per sostituire l’articolazione con una protesi.

Molto diffusa è la patologia dell’anca la può illustrare?

È una patologia molto diffusa e può condurre nel tempo alla disabilità. L’articolazione dell’anca può divenire problematica a causa del deterioramento della cartilagine della testa del femore. La soluzione di questo grave problema per il paziente avviene attraverso l’impianto di una protesi totale dell’anca che sostituisce l’articolazione coxofemorale compromessa irrimediabilmente. Anche in questo caso i progressi della chirurgia permettono interventi poco invasivi.

La protesi oltre a togliere il dolore permette ai pazienti di riprendere normalmente le relazioni sociali comprendendo, tra queste, anche le attività sportive. Le protesi che possono essere impiantate sono realizzate con materiali molto leggeri e resistenti alla fatica e all’usura e sono costruite con leghe di metalli. I pazienti chiedono, a volte, se non vi siano delle opportunità terapeutiche diverse rispetto all’impianto della protesi. Ad oggi le terapie alternative per la ricostruzione della cartilagine attraverso cellule mesenchimali o fattori di crescita sono ancora ad uno stato di efficacia tutto da dimostrare e quindi l’intervento di impianto di protesi all’anca rimane la migliore ed efficace opzione per la cura di questa patologia.