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Migliorare la qualità di vita della donna
Intervista al dottor Pietro Barbacini Direttore U.O. Ginecologia
Dottor Barbacini lei ha al suo attivo una lunga carriera professionale ce ne può accennare?
Ho studiato a Milano, dove mi sono laureato. Già dai primi anni ho approfondito il tema della diagnosi e della chirurgia correlate alle patologie del pavimento pelvico che significa intervenire sul prolasso, sulla statica pelvica e sull’incontinenza urinaria. Questa esperienza, mi ha condotto anni fa all’ospedale Fornaroli di Magenta, dove nel corso del tempo si è potuto costituire un reparto d’eccellenza dedicato a queste patologie, riconosciuto come centro di riferimento nazionale. Ho percorso quindi gran parte della mia carriera professionale in quel nosocomio concludendola con la responsabilità di direttore della divisione di ginecologia. Ho quindi deciso di entrare all’Istituto Clinico Città Studi per dirigere l’Unità Operativa di ginecologia dallo scorso primo novembre.
Gli ospedali hanno subito molto il contraccolpo creato dalla crisi pandemica che si è concretizzato in una diminuzione delle presenze di pazienti afflitti da patologie cosiddette normali. Che situazione ha trovato nella U.O. di ginecologia?
La mia impressione è che nella mia unità le presenze rientrino nel trend normale per le patologie che curiamo. Ho vissuto nel corso della mia attività precedente l’impatto negativo che il Covid ha avuto sulle strutture ospedaliere, queste emergenze avranno sicuramente influenzato anche Il lavoro in ICCS ma oggi mi sembra che tali difficoltà siano rientrate e nel nostro Istituto tutto è tornato nella normalità sia nel reparto sia nelle sale operatorie. Possiamo vantare, da quanto ho già visto, un’ottima organizzazione.
Quali sono le patologie delle quali si occupa?
Ho abbandonato in ICCS l’attività legata all’ostetricia, perché l’Ospedale non è accreditato per questa branca, per dedicarmi alla sfera ginecologica in tutte le sue componenti dalla chirurgia di patologie benigne (fibromi, cisti ovariche etc.) alla chirurgia mininvasiva, all’oncologia e in particolare alla patologia della statica pelvica con riferimento a tutta la chirurgia del prolasso, dell’incontinenza urinaria e alla gestione delle complicanze.
Da dove nasce la patologia del prolasso e dell’incontinenza?
Coinvolge donne che hanno partorito in particolare donne che hanno avuto più parti complicati, per dare alla luce bambini di notevole peso. Vi sono poi delle cause correlate, quali la stipsi e la tosse cronica, o anche disturbi neurologici che causano una degenerazione dei tessuti ed infine la menopausa e l’età.
Come organizzerà la sua struttura all’Istituto Clinico Città Studi?
Ho trovato un reparto efficiente e pronto a rispondere alle richieste delle nostre pazienti. Il mio impegno è volto ad approfondire e migliorare le specializzazioni che ho illustrato, corroborando questo impegno con innesti di altri professionisti che potranno far parte di questo team e potenziare gli ambulatori, per offrire sempre più servizi alle donne in modo da coprire il più ampiamente possibile la prevenzione delle patologie e il miglioramento della qualità di vita attraverso visite, ecografie, isteroscopie diagnostiche, oltre agli interventi chirurgici che sono parte sostanziale del nostro impegno, nell’intento di creare un centro di riferimento per queste problematiche.