L'O.M.S. ha previsto per il 2025 circa 360 milioni di persone affette da diabete mellito nel mondo. Il coinvolgimento del piede nella malattia diabetica rappresenta sicuramente una delle complicanze piu' invalidanti. Circa il 50% delle amputazioni degli arti inferiori colpiscono proprio la popolazione diabetica per la severita' delle lesioni del piede.
Circa il 20 % dei pazienti diabetici soffrira' di un ulcera del piede durante il decorso della malattia.; l'85 % delle amputazioni sono precedute da una lesione ulcerativa. Nel 2007 il Diabetic Foot Study Group ha definito il 'Piede Diabetico' come un condizione clinica che si caratterizza per l'elevato rischio di comparsa di lesioni ulcerative al piede, sottolineando l'importanza della diagnosi precoce e della prevenzione delle ulcere.
Il Centro Interdipartimentale del Piede Diabetico dell'Istituto Clinico Citta' Studi si pone proprio come obiettivi la diagnosi precoce delle condizioni di rischio ulcerativo ed il tempesitivo trattamento delle lesioni del piede.
Team multidisciplinare
La patologia del piede diabetico riveste un carattere di multidisciplinarieta' e puo' essere affrontata correttamente solo con la collaborazione di diverse Unita' di diagnosi e cura che partecipano al trattamento delle lesioni del piede costituendo un Team Multidisciplinare.
Unità di emodinamica interventistica periferica
Questa Unita', diretta da Dott. Michele Bianchi ed inserita nell'U.O di Cardiologia, e' direttamente coinvolta nelle procedure di rivascolarizzazione endoluminale periferica ( angioplastica periferica). Le procedure di rivascolarizzazione endoluminali vengono eseguite sia in regime di ricovero ordinario ( programmato) sia in urgenza in quanto l'unità dispone di una reperibilita'sulle 24 ore.
Unità Operativa di Chirurgia Vascolare
Poiché le procedure di rivascolarizzazione endoluminale ( angioplastica) possono essere eseguite con successo in circa l'80% dei pazienti vi è la necessita di eseguire interventi di rivascolarizzazione chirurgica nei pazienti non trattabili per via endoluminale. L'Unita' di Chirurgia Vascolare si e' specializzata nel trattamento chirurgico dei pazienti affetti da arteriopatia diabetica.
Unità di Chirurgia del Piede e della Caviglia
Le severe deformita' ed instabilita' articolari che caratterizzano il piede diabetico neuropatico e gli stadi è piu' avanzati della Neuroatropatia di Charcot trovano nella chirurgia correttiva l'unica soluzione definitiva. L'Unita' di Chirurgia del Piede e della Caviglia, diretta dal Dr. Alessandro Farnetti, collabora con il Centro negli interventi di correzione e di ricostruzione delle deformita' del piede diabetico.
Unità di Chirurgia Plastica
Il trattamento chirurgico in urgenza delle infezioni complesse del piede diabetico comportano spesso la perdita di ampie zone di tessuto cutaneo che sottocutaneo che possono essere trattate solo con interventi di chirurgia plastica molto complessi. L'Unita' di Chirurgia Plastica e' coinvolta nell'esecuzione di questi interventi.
Servizio di Psicologia e Psicoterapia
Le complicanze legate al piede diabetico si possono abbattere sulla vita delle persone e dei loro famigliari in una maniera drammatica e imprevista, tanto da provocare spesso un’improvvisa attivazione psicologica a una realtà vissuta con paura e sconcerto. Occorrono risorse per ripartire, per seguire adeguatamente una terapia medica e riabilitativa, per riorganizzare la propria identità, per cambiare il proprio stile di vita oltre che, naturalmente, per elaborare il traumatico cambiamento della propria immagine corporea (sentita come perdita di una parte del proprio corpo-sé).
Per il paziente, il Servizio di Psicologia e Psicoterapia può essere utile in diversi modi:
- favorendo il processo di accettazione e adattamento alla malattia, facilitando la relazione terapeutica con l’equipe curante, sostenendo il paziente sul piano emotivo, e promuovendo l’assunzione di responsabilità individuale nel processo decisionale;
- aiutando a contenere i sintomi psicologici che lo affliggono (con particolare attenzione alle costellazioni ansiose e/o depressive, ma anche a comprensibili vissuti di disorientamento, di ambivalenza, di solitudine, di vuoto, di disperazione e di impotenza) lungo i momenti destabilizzanti dell’ospedalizzazione, dalla diagnosi al momento della comunicazione di un’eventuale amputazione, al momento della dimissione
- aiutando ad elaborare il cambiamento corporeo>l’identità modificata>l’assunzione di un nuovo ruolo nei contesti di vita;
- comprendendo l’individualità della sofferenza e contemporaneamente valorizzando le risorse psicologiche disponibili/stimolando atteggiamenti più adeguati;
- aiutando a modificare i comportamenti a rischio rispetto al possibile peggioramento delle sue condizioni psicofisiche generali.
Obiettivi per la famiglia
- Aiutare la famiglia nell’elaborazione dei vissuti correlati ai momenti critici (shock, negazione, accettazione), proteggendo il paziente dal sovraccarico di stati emotivi negativi non propri;
- Facilitare l’elaborazione dei nuovi ruoli famigliari che si vanno delineando;
- Favorire una migliore alleanza e collaborazione con l’equipe curante.