Il Laboratorio di Emodinamica e Interventistica Cardiovascolare dell’Istituto Clinico Città Studi dispone di due sale angiografiche di ultima generazione a cui accedono pazienti ricoverati presso l’Unità Operativa di Cardiologia, l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica, il Pronto Soccorso, l’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare ed il Centro Interdipartimentale del Piede Diabetico. Il servizio si avvale di un team di medici ed infermieri altamente specializzati che eseguono annualmente oltre 1000 procedure.
È attivo 24 ore su 24, 7 giorni a settimana e collabora attivamente con il servizio del 118 offrendo il trattamento percutaneo dell’infarto miocardico acuto (tecnica chiamata angioplastica coronarica primaria). Grazie all’estrema dinamicità della struttura e all’impiego del protocollo operativo “Fast Track” (corsia preferenziale), è possibile ricevere direttamente dal mezzo di soccorso giunto sul luogo l’elettrocardiogramma e far transitare il paziente direttamente nelle sale angiografiche abbattendo drasticamente i tempi di riapertura dell’arteria ostruita. Vengono inoltre trattate quotidianamente anche le ostruzioni delle arterie coronarie meno urgenti o elettive, lavorando in una prospettiva di prevenzione.
Lo studio angiografico delle arterie coronarie viene solitamente effettuato per via radiale (eseguendo una puntura a livello del polso) permettendo così un rapido recupero e la mobilizzazione dopo poche ore. In alcuni casi l’accesso può essere invece di tipo femorale (ossia eseguendo una puntura all’altezza della piega inguinale). A seconda dei casi la fase diagnostica, oltre alla visualizzazione delle arterie per via angiografica (coronarografia), può essere implementata da ulteriori metodiche di approfondimento quali l’analisi ecografica intravascolare (IVUS) e lo studio dinamico del flusso mediante la fractional flow riserve (FFR). Tali metodiche rappresentano i più avanzati mezzi di diagnosi della malattia coronarica, disponibili e riconosciuti dalla letteratura scientifica.
Per le procedure di angioplastica coronarica adottiamo i più moderni materiali a disposizione sul mercato tra i quali segnaliamo gli stent medicati di seconda e terza generazione (ossia dotati di polimero riassorbibile o completamente riassorbibili), palloncini a rilascio di farmaco e sistemi meccanici di aspirazione del trombo. In casi selezionati siamo in grado di effettuare una aterectomia rotazionale (Rotablator), utlizzando una sorta di “fresa” in grado di demolire le placche estremamente calcifiche.
In caso di necessità l’attività del cuore può essere supportata da un dispositivo chiamato contropulsatore aortico che è in grado di migliorare la sua performance come avviene per esempio negli infarti estesi complicati da shock cardiogeno.
Il trattamento vascolare viene implementato da una parte di procedure di interventistica strutturale:
- Chiusura percutanea dell’auricola sinistra: nei pazienti affetti da fibrillazione atriale che non possono assumere le terapie anticoagulanti il rischio di ictus cerebrale rimane molto alto. In tali casi, per via percutanea attraverso la puntura della vena femorale, è possibile chiudere un recesso chiamato auricola sinistra che è responsabile di oltre l’85% dei coaguli a partenza cardiaca.
- Chiusura dei difetti del setto interatriale: questo gruppo di patologie congenite è accomunato dalla presenza di un’anomala comunicazione tra le due camere atriali. Essa può causare sovraccarichi di lavoro alle sezioni destre del cuore o essere responsabile di alcune rare forme di ischemie cerebrali. Attraverso la vena femorale è possibile riparare questa comunicazione inserendo una specie di “ombrellino”.
Nel Laboratorio di Interventistica Cardiovascolare si effettuano inoltre procedure di diagnostica e terapia percutanea dei distretti extra-cardiaci quali:
- Angioplastiche periferiche degli arti inferiori per il trattamento sia del paziente claudicante che dell’ischemia critica d’arto: il nostro centro è particolarmente impegnato nel trattamento della malattia arteriosa degli arti inferiori, collaborando con il Centro del Piede Diabetico, e con l’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare. Il volume di lavoro annuale in questo settore è uno dei più elevati d’Italia, venendo effettuate oltre 600 procedure di angioplastica periferica. Queste metodiche permettono nella maggioranza dei casi di evitare l’amputazione degli arti inferiori colpiti da ischemia e gangrena o comunque di limitare notevolmente il livello dell’amputazione stessa. La finalità è quella di preservare il più possibile la motricità e quindi l’autonomia del paziente. Nei casi di difficoltà a compiere anche brevi tragitti per la presenza di crampi ai polpacci (claudicatio surale) nonostante le terapie mediche, è possibile disostruire tali arterie consentendo una maggiore autonomia. Questo tipo di trattamento di avvale di tecniche miniaturizzate, stent ultrasottili, palloncini medicati a base di paclitaxel e particolari stent con le caratteristiche di mimetismo vascolare ossia che si adattano ai movimenti dell’arto. In casi selezionati si possono impiegare dispositivi che consentono di asportare la placca effettuando dei tagli longitudinali (aterotomo direzionale).
- Angioplastica carotidea e dei tronchi sovraortici: si tratta del trattamento percutaneo delle placche aterosclerotiche presenti nelle arterie carotidi o vertebrali. Tale metodica può essere effettuata come trattamento preventivo quando la placca diventa particolarmente ostruente oppure in prevenzione secondaria, ossia dopo un evento cerebrale (ischemia o ictus).
- Denervazione delle arterie renali o simpaticectomia renale transcatetere: è una nuovissima tecnica che consente mediante l’erogazione di calore all’interno delle arterie renali di controllare le forme gravi di ipertensione arteriosa che, nonostante le terapie farmacologiche, non raggiungono un risultato soddisfacente. La tecnica si esegue praticando una puntura a livello dell’arteria femorale e raggiungendo con un catetere le arterie renali.
- Angioplastica/stent delle arterie renali: è il trattamento delle forme di aterosclerosi delle arterie renali coinvolte nella genesi dell’ipertensione nefro-vascolare e dell’insufficienza renale.
- Angioplastica delle arterie viscerali: in alcuni casi, la presenza di placche aterosclerotiche all’interno delle arterie deputate a irrorare l’intestino non permettono una corretta digestione ed assorbimento degli alimenti. Il paziente presenta solitamente dimagramento, cattiva digestione, diarrea e dolore addominale a poca distanza dall’ingestione del cibo. Anche questo tipo di patologia può essere curato mediante una tecnica completamente endovascolare che permette di disostruire le arterie viscerali.
- Trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta addominale (EVAR) e delle arterie iliache mediante impianto di endoprotesi: è una moderna tecnica che consente di trattare questa grave patologia mediante l’impianto di protesi che vengono applicate attraverso le arterie femorali (che possono essere esposte con delle piccole incisioni o reperite mediante una puntura) senza dover aprire l’addome del paziente con conseguente minor rischio di complicanze ed un più rapido recupero funzionale.
Staff
Dott. Gianfranco Aprigliano
Aiuto-primario, cardiologo interventista, specialista nel trattamento delle patologie cardiache, delle arterie degli arti inferiori, delle arterie renali, viscerali e della riparazione degli aneurismi dell’aorta addominale.
Dott. Michele Bianchi
Primario di Cardiologia, responsabile del servizio, cardiologo interventista specialista nel trattamento delle patologie cardiache.
Dott.ssa Sillia Frigerio
Chirurgo vascolare, specialista nel trattamento delle arterie degli arti inferiori
Dott. Fabio Glavina
Aiuto-primario, cardiologo interventista specialista, nel trattamento delle patologie cardiache e delle arterie degli arti inferiori.
Dott. Altin Palloshi
Aiuto-primario, cardiologo interventista, specialista nel trattamento delle patologie cardiache, delle arterie degli arti inferiori, delle arteriopatie carotidee, dei tronchi sovraortici e dello strutturale cardiaco (chiusura percutanea dell’auricola sinistra, chiusura dei difetti del setto interatriale).